Leica II

PP.Ghisetti






Nel 1932 appare il nuovo modello Leica dotato di telemetro incorporato ed accoppiato agli obiettivi: la produzione arriva sino al 1948 per complessivi 52.509 esemplari di cui 36.936 pezzi in finitura nera/nikel e verso la fine della produzione anche nera/cromo con 15.573 esemplari complessivi.
La versione con finitura nera/cromo è particolarmente rara e forse realizzata in 450 esemplari.
Cod iniziale LYKAN, dopo il 1934 sostituito da ABOOT, mentre in USA venne denominata modello D.
I numeri di matricola partono da 71.200 sino a 358.650.
Il tempo massimo di otturazione è di 1/500 di sec, mentre il più lento è di 1/20 di sec.+ Z ovvero Zeit o posa B. Il disco dei tempi di otturazione inizialmente possedeva il diametro di 15,5mm poi 13,5mm.
Il pomello di riavvolgimento della pellicola è ora estraibile.
La forma del supporto della ghiera del selettore dei tempi è inizialmente rotonda (Lavatory seat, tradotto malamente in alcune pubblicazioni come 'sedile della lavandaia', mentre la traduzione esatta sarebbe 'sedile del water'), per evolversi poi in una forma più spigolosa.
Appare finalmete la scritta LEICA sul carter superiore.
Nel 1932 iniziano anche ad apparire i primi caricatori Perutz di pellicola 35mm precaricati (vedi scheda) con sensibilità di circa 4 ASA, superando pertanto a difficolta della preparazione delle cassette portapellicola. inoltre grazie a telemetro accoppiato iniziò l'era del corredo ottico, con diversi obiettivi per immagini diverse, sino al 13,5cm, massima focale accoppiabile al telemetro. Nasce così, per motivo strettamente tecnici, una lunghezza focale che nel tempo diverrà popolarissima, anche nei sistemi reflex.


tra i modelli particolari segnaliamo

 - un modello siglato W.D. e una freccia al centro, ovvero War Department, per le forze armate britanniche;
 - modello Atrappe, senza A iniziale (vedi scheda apposita) come d'uso nelle Atrappe prebelliche, ma con solo la scritta Germany nella slitta. Senza numero di matricola il che ne dimostra l'autenticità. L'ottica Elmar è bloccata in posizione rientrata. Uno dei primissimi esemplari di modello Atrappe a noi pervenuto.

- Tra i 1947 e il '48 la LNY assembla 200 esemplari con casse del modello III: al posto del bottone di tempi lunghi si trova un dischetto metallico chiuso da tre viti. Questi modelli americani possiedono gli anelli per la cinghia a tracolla, contrariamente ai modelli prodotti a Wetzlar.

- la Leica II essendo la base della Sovietica FED è anche il punto di partenza di innumerevoli falsi, fantasiosi e colorati, con le più svariate incisioni e finiture.

- secondo alcune fonti sono stati realizzati 4 modelli Luxus placcati in oro, ma la cosa non è del tutto certa, anche se uno è stato venduto ad un'asta di HonkKong.Nulla si conosce dei rimanenti 3 apparecchi.

L Leica II essendo stata prodotta per 17 anni ha subito talvolta delle trasformazioni: aggiunta degli occhielli per cinghia, sincro flash, modifica originale della Leitz dal modello I in modello II, con numeri di matricola immutati






sopra:
Prototipo  della Leica II conservato al Museo Leica: si nota chiaramente il castello in ottone del telemetro applicato ad una Leica I con ottiche intercambiabili.  Notare la levetta per la correzione diottrica, non applicata al modello II ma solo successivamente al modello III.


Leica II su chassis Leica III




Nel 1938, dopo la comparsa della Leica III, dotata di tempi lunghi, alcune Leica II sono state fabbricate con un dischetto coprente il foro dedicato al meccanismo dei tempi lunghi. Dato che la Leica II non possiede tempi lunghi, si tratta con tutta evidenza di Leica II fabbricate su uno chassis della Leica III, chiudendo il foro apposito con un dischetto. Queste macchine possiedono numeri di serie successivi alla leica III e sono comunque correttamente classificate come Leica II. 150 esemplari ufficiali.  Un interessante esempio di downgrade Leica, invece del più frequente upgrade, come spesso succede (es Leica III in IIIf e così via). Curiose e non comuni.



Leica I modificata in Leica II

Questa Leica I risalente al 1929, come da numero di matricola, è stata sucecssivamente modificata in fabbrica in Leica II, ma evidentemente essendo nel frattempo esauritesi le scorte di chassis del modello II, è stato utilizzato uno chassis del modello III, con tempi lunghi, evidentemente eliminati e relativo foro coperto dal cerchietto metallico. Un interessante adattamento di upgrade per interposto corpo macchina. Si tratta di una trasformazione, ribadiamo originale, abbastanza rara.




 

Leica II Sync
Alcuni esemplari della Leica II sono stati trasformati in Fabbrica, come i successivi modelli III, con l'aggiunta di una sincronizzazione integrale tipo IIIf, evidentemente dopo la metà degli anni Cinquanta. Questo aggiornamento, tipico della Leitz per mantenere i modelli più antichi al passo dei modelli più recenti, prevede una nuova ghiera dei tempi con la sottoghiera dei tempi syncro diversi per tipo di lampada flash utilizzata. L'esempio sotto illustrato era in origine una Leica I del 1930, notare il numero di matricola particolarmente basso, quindi una delle prime Leica, successivamente trasformata in Leica II con una nuova cassa di una Leica III e l'aggiunta del telemetro, notare il cerchietto (vedi l'esempio precedente) quindi nuovamente aggiornata con l'aggiunta del sistema syncro tipo IIIf. Un'ulteriore upgrade, che dimostra come Leitz ha sempre cercato di venire incontro alle esigenze dei propri clienti senza svalutare il materiale precedente.






Leica I trasformata in Leica II
Una eccezionale rarità è rappresentata da questa Leica I con ottica Anastigmat 50mm f/3,5 (a 5 lenti), dotata di 3 numeri di matricola, e quindi una delle primissime Leica costruite nel 1924, trasformata successivamente dalla Leitz in Leica II, dotata di telemetro. L'ottica è rimasta naturalmente la stessa. Come mostrato precedentemente in questa sezione dedicata alle trasformazioni le Leica I successivamente trasformate non sono rare, ma questo rappresenta un caso probabilmente unico di Leica II con tre numeri di matricola e rarissima ottica Anastigmat.




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Tra le curiosità segnaliamo questa riproduzione di una Leica II in legno (Giant Leica, in inglese, ovvero una Leica gigante), con misure di 53x27x26cm, completa di ottica Elmar 5/3,5cm, qui illustrata accanto ad una vera Leica II, per un paragone dimensionale, Pensata inizialmente per vetrine o esposizioni. Da notare l'errore, inevitabilmente in evidenza, della scritta EILMAR, piuttosto che Elmar. Errore forse voluto per non infrangere i brevetti Leitz:
Oggigiorno rara e con un prezzo molto elevato.