Hektor 13,5/4,5

 

Pp.Ghisetti

 


Una delle prime ottiche per Leica, introdotto nel 1933 con cod HEFAR, nr iniziale 172001, come miglioramento dei primi Elmar 13,5cm f/4,5, specie nell’incisione complessiva. La focale da 135mm (o 13,5cm) è stata inventata dalla Leitz come massima lunghezza focale applicabile al telemetro delle fotocamere Leica. I primi modelli avevano la testa ottica svitabile ma utilizzabile col Visoflex solo con una modifica in fabbrica, poi la testa ottica, anche singola con cod OHEBO,  completata dagli gli appositi accessori, è stata tra le più popolari ottiche per Visoflex, vedi qui le combinazioni. 

Lo schema ottico è il classico 4 lenti in 3 gruppi, tanto caro al progettista Max Berek, concettualmente simile all’Elmar ma col doppietto collato disposto in posizione centrale

Minima distanza di messa a fuoco di 1,5m, peso variabile in base all’anno di costruzione, segno di modifiche nella costruzione del barilotto.

Filtri col classico passo A36.

Dopo la matricola 590.551 l’ottica è stata dotata di trattamento antiriflesso.

Quasi 70,000 pezzi prodotti sino al 1960

L’ottica è rimasta sostanzialmente invariata sino al 1946, con scala dei diaframmi europea, poi divenuta dopo il 1947 quella internazionale. La vulcanite sul barilotto appare nel 1949. Nel 1950 viene presentata la versione cromata, con fascia in vulcanite nera, sempre con innesto a vite, sin dall’inizio è stata presente la vite per il treppiede.

Molto vasta la scelta dei mirini, si poteva andare dai multifocali a Torpedo (modelli VISOR o VISET), VIDOM o VIOOH, a quelli a focale singola come quello a riflessione SOOYV,  il SHOOC, o il ripiegabile Albada SYEOO.

 I paraluce potevano essere sia il  FIKUS per lo A36 che il IUFOO per lo E39.



  I contenitori sono, oltre alla classica scatola rossa, vedi sopra,  in bakelite nero e la campana di plastica trasparente



Qui l’evoluzione dell’Hektor 13,5cm con innesto a vite.

-1 esemplare del 1934, nr 196593: presenta la scala dei diaframmi europea sopra la ghiera dei diaframmi e il nome Hektor sul barilotto, peso 460g;

-2  esemplare del 1936, nome Hektor in piccolo, ghiera dei diaframmi molto vicina alla testa ottica, scala distanze in feet;

-3  esemplare del 1941, simile al precedente ma con scala delle distanze in metri, peso 500g

-4 esemplare del 1949: scala diaframmi internazionale e scritte all’interno del barilotto, ricoperto in vulcanite, peso 460g:

-4a  esemplare fuori sequenza con numero non assegnato ad un Hektor 13,5cm con doppio asterisco, indicante duplicazione o rifacimento in fabbrica:

-5 esemplare cromato del 1949, passo filtri A36, barilotto ricoperto in vulcanite, lunghezza del barilotto di 12cm, scala diaframmi internazionale, scritte all’interno della ghiera frontale, peso 400g;

-6 esemplare del 1956, barilotto accorciato a 11cm, con vulcanite, passo filtri E39. Ghiera dei diaframmi a scatto, scritte invertite all’interno della testa ottica. Peso 400g.

- 7/8 due diversi Hektor militari: a sinistra versione marcata W.H. per Wehrmacht Heer, Esercito; a destra versione per la Marina con aquila e svastica, marcata W.Haven, porto della Marina Tedesca


Hektor 13,5/4,5 risalente al 1948 e portante sul barilotto l'incisione Prop.U.S.Army abbreviazione di Property of United States Army, ovvero Proprietà dellEsercito degli Stati Uniti, da notare il caratteristico font dell'incisione, in particolare la U e la A, che ne confermano l'autenticità. Nel primi anni del dopoguerra l'Esercito americano ha utilizzato diverse apparecchiature provenienti da Wetzlar, in particolare la IIIcK (come quella nell'immagine) e diversi Hektor 13,5, una tra le focali più usate dai fotografi militari. Molto raro.

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Nel 1954 l’ottica cromata viene modificata in baionetta M con cod HEFAR-M, poi HEFAM per divenire 11135. Ricordiamo che mentre la M3 possedeva la cornicetta della focale da 135mm, la M2 ne era priva, per cui occorreva l’apposito mirino. Gli ultimi Hektor prodotti possedevano il bottone di fede rosso sul barilotto e quasi sempre la doppia scala delle distanze.

Due versioni:

-          Passo filtri A36. Lunghezza fisica del barilotto 14cm, testa ottica separata da un anello zigrinato dal barilotto, scala diaframmi con numeri piccoli, senza scatti.

-          Passo filtri E39 dal nr 1.413.000 : lunghezza barilotto di soli 12,5cm, testa ottica compatta, numeri grandi per la scala diaframmi, con scatti di mezzo diaframma, scala distanze in feet. Peso di 440g per ambedue le versioni.

Quasi 35.000 pezzi prodotti, catalogato sino al 1960, per venir sostituito dall’Elmar 135/4.

Dal punto di vista ottico l’ottica va storicizzata, essendo la seconda focale da 13,5cm in assoluto: molto buona al centro, presenta dei bordi molto morbidi, prestazioni che migliorano solo marginalmente con la chiusura del diaframma, come mostrano chiaramente i test MTF allegati. La versione a baionetta M gode di vetri migliorati e presenta una buona resa d’epoca.

L’Hektor 13,5cm (da notare che tutti gli Hektor possiedono sino al 1960 la denominazione in centimetri) con i suoi 105.000 pezzi prodotti in 27 anni di vita, rimane una delle più importanti ottiche per apparecchi Leica.

 


 

Come curiosità segnaliamo questo Hektor 13,5cm con fascia di messa a fuoco bianca anzichè cromata, forse prototipo o richiesta speciale.

Il noto fotografo sovietico Alexander Rodckenko metre utilizza una Leica fornita di Hektor 13,5/4,5 e mirino tipo Torpedo.