ELMARIT 90mm f/2,8


PP.Ghisetti

L’Elmarit 90/2,8, primo obiettivo a portare questo nome, appare nel 1959, come evoluzione del classico Elmar 90/4 in produzione da anni, contemporaneamente con innesto a vite 39x1mm e a baionetta M, rispettivamente con codice ELRIT e ELRIM poi 11129.

Mentre la versione a vite, è solo in finitura cromata, quella a baionetta adotta entrambe le finiture, sia la cromata che quella nera.

Lo schema ottico è identico, 5 lenti in 3 gruppi, con due elementi al Lantanio, che portano la lunghezza fisica del barilotto a 8,5cm e 320g di peso. La messa fuoco minima è ad un metro. Diametro filtri E39.

Il paraluce, molto consigliabile, per una maggiore tenuta al controluce, situazione in cui l’Elmarit non eccelle, è il classico IUFOO (vedi immagine), poi nr 12575-

Il mirino apposito, che appare anche nello foto, è lo SGVOO.

La versione a vite viene prodotta sino al 1963 in 2067 esemplari, mentre quella a baionetta in quasi 40.000 pezzi sino al 1974, tra i quali la versione nera anodizzata inizia dal nr 2.270.000 circa, risalente al 1968/69.

Tuttavia, come talvolta accade nel mondo Leitz-Leica può succedere di trovare obiettivi con numerazioni anteriori a quelle previste, forse per prove, ordini speciali, o lotti con ottiche nere e cromate mescolate.

Sotto un esempio di Elmarit 90/2,8, con nr 2045xxx, molto in anticipo rispetto alla numerazione conosciuta. Raro.

Cortesia Benacci.

La testa ottica può essere svitata, o acquistata separatamente con cod ELKOO-11026, per essere usata con la cassetta reflex Visoflex.

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Dal punto di vista della resa sul campo l’Elmarit presenta una resa più che buona già a tutta apertura, ottimale a f/4, con un contrasto non eccessivo. Perfetta la correzione della distorsione. Colori tenui e delicati, molto naturali, con ottima compensazione delle ombre.