Prodotto sia dalla Leitz Canada che a Wetzlar, il Telyt 200/4 fu
introdotto nel 1964 con codice TELOO poi 11063, predisposto per essere
usato inizialmente con Visoflex I con inensto a vite e poi con l'anello
OUBIO con i Visoflex II e III con inensto a baionetta. Possedeva la
preselezione del diaframma e il paraluce telescopico, uno dei primi
teleobiettivi a presentare questa soluzione. Rispetto al precedente
Telyt 200/4,5 non solo possiede mezzo diaframma in più di luminosità,
ma anche una lente in meno e una dimensione più compatta, anche se la
maggiore luminosità si traduce in un leggero aumento di peso a 625g e
passo filtri E58
Il tappo anteriore diametro 72 poteva essere in metallo o quello in plastica, nr cat. 14044.
Lo schema ottico, disegnato in tandem da Mandler (ELC) e Schmidt
(ELW) prevedeva 4 lenti in 4 gruppi, con inizialmente il
diaframma posizionato davanti alla terza lente. Il terzo elemento dello
schema è un nuovo vetro Flint al Lantanio ad alta rifrazione abbinata a
bassa dispersione.
La minima distanza di messa a fuoco era di 3 metri, che diventavano 2
con l'apposito anello 14020K, Nella foto apposita si vedono
le sigle dei filtri, tra cui il raro filtro per infrarossi, cod UTSOO.
La testa ottica (cod 11069) era svitabile e poteva essere eventualmente
usata sul soffietto di prolunga.
Inizialmente l'obiettivo possedeva due ghiere cromate, poi divenuta
un'unica ghiera sempre cromata (rarissimo), per divenire nel 1969
interamente nero, abbastanza raro, con una diversa collocazione del
diaframma e diversa sagomatura delle lenti. E' rimasto in produzione
sino al 1984, con una produzione superiore ai 12.000 esemplari. La
meccanica, abbastanza complessa per la preselezione del diaframma, è
semplicemente perfetta e la ghiera di messa a fuoco è ben frizionata
per permettere una precisa ed accurata messa a fuoco.
Grazie alla doppia combinazione degli anelli OUBIO e 14127 si poteva
utilizzare il Telyt 200 sugli apparecchi della serie R, naturalmente in
stop-down.
Il Telyt possiede un alto livello di correzione e produce immagini
molto ben incise, che in ogni caso surclassano a TA il fratello più
vecchio: a f/5,6, che giudichiamo il vero diaframma di lavoro, si
ottiene un rendimento ottimale, specie al centro e ai 2/3 del
fotogramma. Da notare che il vecchio Telyt possedeva il rendimento
ottimale a f/11. I test MTF che pubblichiamo mostrano con chiarezza
l'incremento netto di resa a f/5,6 e un contrasto generalmente medio,
che ben si sposa con la fotografia di persone.
Per l'inquadratura sportiva diretta, senza Visoflex, si poteva anche usare il mirino tubolare, nr 12035
Per un confronto diretto col Telyt 200/4,5 vedi qui.
Tra parentesi il Telyt 200/4, completo di Visoflex, è stata una delle
ottiche preferite del fotografo Horst Faas, vincitore di due premi
Pulitzer-
Si tratta in definitiva di un'ottimo obiettivo, già impostato modernamente, e spesso sottovalutato.
Sopra: prototipo del Telyt 200/4, notare la matricola 0001, in versione nera
con ghiera di messa a fuoco integralmente cromata, mai messo in
produzione
Sotto: doppio prototipo, uno relativo al Telyt 200/4 con ghiera di
preselezione zigrinata, come in alcune ottiche per reflex Exakta,
inoltre il Visoflex, invece del classico visore, presenta un mirino
tubolare tipo SFTOO con visore anche verticale, con ingrandimento 8x,
adatto ad una messa a fuoco di precisione.