Macro Elmar M 90mm f/4
Pp.Ghisetti
Un obiettivo atipico nel sistema Leica M, che tuttavia si riallaccia ad
un altro obiettivo semi macro, ovvero il Summicron 50/2 SOMNI/11918,
denominato Brevi Distanze,
vedi qui.
Presentato nel 2003 possiede i seguenti codici:
- 11633 obiettivo nero
- 11634 obiettivo cromato
- 11629 obiettivo nero con Macro Adapter
- 11639 obiettivo cromato con Macro Adapter
- 14409 Adapter macro
- 11670 nuova versione presentata nel 2014 con montatura
anteriore allargata
- 14652 nuovo Macro Adapter senza occhiali da usarsi con Leica dotate
di Live View
Il 90mm Macro adotta una montatura rientrante con filtri E39 e paraluce
12575 (ex IUFOO), applicabile anche rovesciato in posizione di riposo,
soluzione abbastanza retrò e a ns parere non molto elegante, con un
peso di 220g che diventano 320 nella versione silver, causa l'impiego
di ottone nel barilotto. La mdmaf è di 77cm, che diventa 50cm con il
Macro adapter, con un rapporto di riproduzione di 1:3, il più spinto
tra le ottiche Leica M.
Il tubo di prolunga, o Adapter Macro, realizzato sotto la supervisione
del capo progettista ottico Leica Peter Karbe, risulta completo di
trasmissione telemetrica e occhiali, inizialmente previsto di una
lunghezza fisica di 59mm, poi ridotta felicemente a 41mm, con un grande
risultato di compattezza e qualità ottica, data l'ultima lente molto
avanzata, che ne permette l'inserimento anche negli apparecchi Leica M
digitali.
Originariamente, come si può vedere dal progetto
originale, il barilotto dell'Elmar 90mm era rigido, la realizazzione di
un barilotto rientante ha permesso di risparmiare 18mm di lunghezza
fisica dello stesso, realizzando un obiettivo molto compatto e
versatile. Lo schema ottico non consiste in realtà in un vero schema
Elmar classico: le 4 lenti sono spaziate, delle quali 3 convergenti e
una divergente, la terza per l'esattezza; uno schema che si avvicina
concettualmente all'Elmar 90/4 C per Leica CL, un'ottica appunto che si
proponeva principalmente la compattezza dell'insieme. Lo schema propone
un'ottima uniformità di risoluzione a tutte le distanze di ripresa con
un solo residuo di aberrazione cromatica, come mostra del resto lo
schema MTF sotto, con la curva caratteristica in caduta, che segnala
appunto l'aberrazione cromatica,
Il diaframma è 10 lamelle, leggera vignettatura a f/4 e distorsione a 1%, a cuscinetto, inavvertibile sul campo.
Costruzione meccanica ai massimi livelli.
Grazie all'utilizzo dei vetri ad alta rifrazione il semplice ma ancora
valido schema a 4 sole lenti permette una resa secca e decisa, con alto
contrasto e ottima planeità di campo.
Rendimento costante da f/4 a f/8, con soggetti resi in modo
tridimensionale e ottima resa delle sfumature cromatiche. Molto
consigliato in viaggi e montagna, con l'importante nota del peso e
dimensioni contenute, mentre l'aggiuntivo ottico moltiplica il numero
dei soggetti da ripresa, La resa rimane elevatissima anche con
l'aggiuntivo Macro, a distanze ravvicinate.
Occorre porre attenzione all'estrazione del canotto e ruotarlo in modo tale che si blocchi correttamente una volta estratto.
Un'ottica adatta a una moltitudine di soggetti, al ritratto etnico, e
alla ripresa di particolari urbani e naturali, che grazie all'apertura
ridotta a f/4 garantisce a tutte le aperture e a tutte le distanze di
ripresa un resa eccezionale.
Molto consigliato nel suo specifico campo d'azione.