Summicron 50mm f/2
versione a vite 39x1

PP.Ghisetti



Si tratta di un obiettivo storico non solo per la Leitz ma per l'intera ottica modiale, in quanto ha imposto nuovi standard di qualità e brillantezza d'immagine.
Il Summicron deriva direttamente dai noti Summitar * (vedi scheda) che erano serviti come prototipi valutativi, e nel 1951 ne viene assemblata una preserie con nr matricola 920.001 sino a 922.072:
questi obiettivi, di cui siamo lieti di mostrarne proprio il primo assemblato, grazie al ns amico EdAlbesi, possedevano lo schema ottico del Summitar* e il vetro al Torio della Chance Brothers 691548, col tipico ingiallimento della lente frontale, dovuto alla modifica nel decadimento del Torio.
Contemporaneamente a Wetzlar si erano messi a punto sia i nuovi calcolatori meccanizzati, in gradi di sveltire notevolmente il calcolo dei parametri ottici, sia nuovi vetri nella vetreria locale aperta nel 1948, ad opera dei chimici  H.Broemer e N.Meinert, tra cui quello che diverrà noto come LaK9, additivato con Lantanio, che doveva supplire al precedente vetro al Torio della CB.
Il nuovo obiettivo Summicron prende propro il nome dal suffisso 'Summi' che suggerisce l'eccellenza, e dal cron (inizialmente siglato anche Kron) ovvero i nuovi vetri al Lantanio.Nel 1953 viene presentato ufficialmente il SOOIC, in montatura rientrante, con scritta 5cm, dal peso di 220g, che si segnala subito per le prestazioni notevolmente superiori offerte, frutto delle tre nuove lenti al Lantanio, inserite nell'evoluto schema a Doppio Gauss a 7 lenti in 6 gruppi.



Nel 1961 appare anche la versione rigida SOSTA, 265g e scritta 50/2, offerta sino al 1963, che tuttavia presenta un disegno diverso nella curvatura delle lenti rispetto alla prima versione, mentre i vetri LaK9 passano da tre a quattro. Il barilotto della versione rigida risulta leggermente più lungo della versione rientrante in quanto le prime due lenti sono separate di 1,52mm, contro lo 0,28mm della versione rientrante, ed anche l'ultimo elemento viene staccato. I risultati si vedono, a forti ingrandimenti, in un maggior microcontrasto e una leggera miglioria nella parte mediana dell'immagine. Con questa versione il Summicron offre a f/2,8 un alto potere risolvente, risultato che i predecessori e i concorrenti possono offrire tra f/5,6 ed f/8, con brillantezza e correzione cromatica precedentemente sconosciuta; la vignettatura, visibile a f/2, scompare a f/5,6. Bellissima ed unica la trasparenza dei colori ripresi.




I paraluce dedicati sono diversi: si va dall'ingombrante e collassabile SOOFM, ai più classici ITDOO (con fascia cromata sottile o più alta) ed IROOA.
Un'ottica che ha creato il mito Leitz, superando in tutti i parametri il classico Elmar, sia in luminosità che in resa ottica, diventando ben presto il preferito dei fotografi marcati Leica. Inoltre il Summicron è stato l'iniziatore di una famiglia di ottiche f/2 che nel tempo ha spaziato dai grandangoli ai teleobiettivi, e nella quale la Leitz-Leica ha sempre profuso i suoi migliori sforzi di ricerca, sapendo bene che questa luminosità rappresenta il perfetto punto di incontro tra apertura relativa, dimensioni compatte e prestazioni realmente fruibili anche a TA, senza compromessi.
Un obiettivo senza tempo anche nella versione a vite 39x1.



Uno dei primi esemplari riportante la dicitura Summikron, con la lettera K. a destra un esemplare con incisione sbagliata, Summicror|


Infine mostriamo uno straordinario prototipo di Summicron 50/2 a vite collassabile, unico di due soli esemplari - cortesia LSW - notare la classica matricola da prototipo FM 157 0000024.