Summicron 90mm f/2
passo a vite 39x1m

PP.Ghisetti










La prima versione del Summicron 90mm f/2 appare nel 1957, cod SOOZI: possedeva un classico disegno Gauss composto da 6 lenti in 5 gruppi, disegnato da Walter Mandler, della Leitz Canada, con diametro filtri E48. Si distingueva per il classico paraluce staccabile in alluminio o in ottone, cod HMOOD, dotato di 4 grossi rigonfiamente tubolari, paraluce dalla forma unica nella storia Leitz. Il barilotto possedeva due ghiere finemente ziginate e pesava 780g, completo di paraluce.
La versione per innesto M porta il codice SOOZI-M.




Sul campo questa prima versione mostra un contrasto molto fiacco e una propensione al flare diffuso: è probabile che proprio per questi motivi la produzione sia cessata dopo appena un anno.
Si tratta di un'ottica rara e ricercata.


Infatti, dopo quasi un anno il barilotto fu totalmete ridisegnato, con paraluce incorporato a tre stadi, moto più pratico e meno ingombrante, e due ghiere zigrinate ad incavo alternate. Lo schema ottico rimane nominalmente immutato, mentre il codice ora è SEOOF (SEOOF-M per baionetta M) e la testa ottica, dal nr 1.651.001, è svitabile per essere montata sulla cassetta reflex Visoflex.
Il peso si attesta a 700g. La produzione arrivò sino al 1962.
Ambedue le versioni possiedono l'innesto a vite per il cavalletto.


La seconda versione, grazie all'introduzione di nuovi vetri, mostra un radicale cambio di passo rispetto alla prima versione e diventerà, specie nella versione a baionetta M, estremamente popolare come ottica da ritratto presso tutti gli utilizzatori Leica, per le sue caratteristiche apparentemente inconciliabili, con resa bassa ma chiara a TA, quasi un'incisione morbida, e ottima leggibilità del soggetto. Vignettatura presente ma non invadente. A f/4 si ha la vera apertura di lavoro dell'obiettivo, con ottima incisione e compensazione delle zone luce-ombra. Magnifico e caratteristico lo stacco dei piani, grazie al sapiente dosaggio dell'aberrazione sferica e della caduta di definizione ai bordi, accentuando magnificamente il soggetto inquadrato. Diaframmare ulteriormente significa perdere una delle principali caratteristiche dell'ottica.


A ns parere, anche se la IIIg è dotata di cornicetta per la focale da 90mm. e pertanto giustifica la continuazione della produzione del'ottica ben oltre il 1957, anno della cessazione ufficiale del sistema a vite 39x1m, la macchina è troppo piccola per rappresentare una base ideale per stabilizzare un'ottica così ingombrante e pesante.

In tutto si calcola che tra le due versioni la produzione del Summicron 90 con innesto a vite si attesti a 490 esemplari.