SUMMILUX R 80mm  f/1,4





Presentato alla Photokina del 1980 il luminoso Summilux 80mm f/1,4 rappresenta l'equivalente per il sistema R del Summilux 75/1,4 per M, presentato nella medesima occasione. L'ottica, solo in finitura anodizzata nera, presentava il nr 11880, con baionetta a tre camme. Dal 1984 il ns Summilux presentava solo la camma R, mentre dal 1996 furono aggiunti i contatti ROM, con nuovo codice 11349, foto in alto. L'unica variazione produttiva risiede nel diverso carattere delle scritte.
Si tratta di un'ottica unica nel catalogo Leica per quanto riguarda la focale: molto simile nel disegno ottico al confratello M da 75mm, se ne differenzia per i 5mm di focale in più, probabilmente perchè quest'ultimo era vincolato dalle dimensioni del sistema M mentre nel sistema R, essendoci la focale del Macro da 60mm, si voleva differenziarlo ulteriormente.
E' possibile e probabile che in casa Leica lo si vedesse come concorrente diretto del noto Carl Zeiss Planar 85/1,4 per Contax RTS, cavallo di battaglia delle ottiche ritrattistiche del sistema Zeiss.




Il Summilux 80mm utilizza uno schema ottico a Doppio Gauss, con 7 elementi in 5 gruppi e 2 elementi collati dietro il diaframma: l'ottica risulta leggermente sproporzionata rispetto ai modelli R4/5/6/7, mentre è perfettemante bilanciata sui corpi R8/9:
La focale effettiva risulta di 80,3mm, la lente frontale di75mm, e un peso variabile, secondo la tipologia della baionetta tra i 625g e i 670g.
Paraluce telescopico incorporato in 3 sezioni. Ghiera di messa a fuoco gommata, con doppia scala, in metri e feet.
Filtri E67.
Mdmaf di 0,8m.
Diaframma a 9 lamelle.
Chiusura diaframma sino a f/16.
Sul dorso digilate DMR la focale risulta di 107mm.




Si tratta chiaramente di un'ottica concepita per ritratti o riprese a basso livello di luminosità.
Resa delicata e sfumata, con contrasto moderato, da usarsi appunto nelle condizioni ideali di bassa luminosità, con una leggera curvatura di campo alle brevi distanze, ma con magnifico stacco dei piani e dello sfondo ai primi due diaframmi di lavoro. Ottima la correzione del coma, prevedendo il progetto appunto un uso in luce artificiale, flare molto ben controllato.
Anche se le prestazioni migliori in assoluto si ottengono ai diaframmi centrali, si consiglia l'uso ritrattistico a f/2, con ottima incisione in asse e bordi più penalizzati (situazione ideale nel ritratto ambientato).
Vignettatura evidente ai primi 2 stops, distorsione pari a 0.2%, praticamente assente.
Colori molto Leica, freddi e trasparenti.




Innesto del Summilux 80mm a 3 camme, a destra con contatti ROM


Prezzo nel 1992 di 5.236.000 Lire, lievitato a 6.450.000 nel 1995, scontato di un milione nel 1997 e poi stabilizzatosi dal 2000 a 3000 Euro.
Produzione sino al 2002 è quantificata in 12.000 esemplari, quasi tutti prodotti sino al 1986, poi solo piccoli lotti produttivi, è rimasto in catalogo sino al 2009.
L'Elmarit 90/2,8 presenta ottime caratteristiche a f/4 (con ingombri, pesi e prezzi più favorevoli), mentre egualmente il Summicron 90/2 è sicuramente un pezzo di livello superiore: per giustificare l'impiego del ns Summilux questo va pertanto utilizzato a livelli di luce molto bassi, sfruttando lo sfuocato progressivo e la perfetta messa a fuoco su soggetto, per ottenere effetti di stacco dei piani, con perfetta resa dell'incarnato ed immagini finemente sfumate.
Infine va controllata con attenzione la messa a fuoco della telecamera, magari con vetrini di messa a fuoco interamente smerigliati e sistema diottrico personalizzato: poter utilizzare proficuamente un medio tele alle medie distanze a/1,4 richiede precisione assoluta nella messa a fuoco sugli occhi del soggetto, pena delusioni e immagini sprecate.
Non per tutti, sia come apertura relativa che per peso e dimensioni.