Monté en Sarre
PP.Ghisetti




Tra il 1949 e il 1951 una piccola produzione di Leica IIIa fu trasferita, per ragioni di costi, presso la ditta Saroptico, situata a St.Ingbert, cittadina industriale distante 10 kilometri da Saarbrucken capoluogo della regione tedesca SaarLand o Sarre, in francese occupata dalle truppe francesi dopo la Seconda Guerra Mondiale, e restituito alla Germania nel 1957. Oltre al motivo economico si è trattato anche di un atto simbolico di aiuto verso una minoranza tedesca momentaneamente staccata dalla madrepatria: essendo la Saar una regione fortemente industrializzata e volendo la Francia smantellare queste impianti industriali, il montaggio di una macchina prestigiosa come la Leica esprimeva la volontà della regione di riprendere la propria vocazione tecnica.
 
Queste macchine, distinguibili per l'incisione 'Monté en Sarre' sotto la scritta Germany nel carter superiore, furono prevalentemente vendute sul mercato francese e nelle colonie.
La produzione si attesta sui 500 esemplari a partire dal nr 359.000, di cui solo alcuni apparecchi sincronizzati.



Invece in questa macchina l'incisione appare come Montè en Saar, nome tedesco della Sarre, si tratta probabilmente di una versione nazionalistica, in quanto il numero della macchina e l'incisione appaiono corretti, in ogni caso un pezzo unico a ns conoscenza. Rimane l'incongruenza della incisione in francese col nome tedesco.
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  Mostriamo un apparecchio che presenta l'incisione Monté en Sarre col nr di matricola esatto, ma che presenta alcune particolarità sospette:
                  - il nr di matricola sul nr 9 appare con un legegro punto come se fosse stato ritoccato
                    - il carter superiore nella parte delle incisioni presenta una specie di abrasione più scura
  - la scritta GERMANY tutta maiuscola e un'incisione leggermente sfalsata

Se si confronta questa incisione con la macchina precedente illustrata si può tranquillamente affermare che il secondo apparecchio è perlomeno sospetto, se non sicuramente contraffatto.



Falso probabile.
Come in altri casi di apparecchi Leica riportanti incisioni varie, anche in questo caso non basta solo il numero di matricola esatto (o apparentemente esatto) per giustificare un prezzo più elevato a causa della effettiva rarità dell'apparecchio. Una più completa analisi dei vari particolari può portare a smascherare un falso.

Qui sotto un ulteriore falso: anche se la numerazione è stata correttamente eseguita, il nottolino triangolare del telemetro rivela l'origine sovietica della macchina, inoltre manca la rotella dei tempi lunghi,  (la FED è una copia della Leica II, senza tempi lenti), mentre anche la scritta sul tappo non è correttament eseguita. Un buon falso ma imperfetto, e facilmente identificabile in modo corretto. Cortesia Aldo Belvedere.



 E'anche chiaro che, non avendo a disposizione un esempio di macchina originale, il falso risulta spesso convincente ad un acquirente poco preparato