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MIRINI RASAL - ROSOL

Pp.Ghisetti
  



Si tratta di mirini universali multipli con visione diretta, attraverso una serie di cornici variabili.
Le due estremità del mirino, che si innestava sulla staffa portaacessori, erano ripiegabili per una maggior compattezza del complesso.
Il mirino RASAL viene presentato nel 1933, adatto alla fotografia sportiva e alle foto aeree: è composto dal mirino di base RASUK, con focali da 3,5, 5, 7,3 e 9cm, cui si può aggiungere la mascherina RAMET per le focali da 10,5 e 13,5. La parte anteriore poteva ruotare di 180° mentre il mirino posteriore poteva essere alzato o abbassato: questo permetteva le diverse inquadrature con l'eventuale correzione della parallasse. La finitura del RASAL poteva essere cromata o nera, mentre inizialmente il mirino era pieno e successivamente furono eseguite delle aperture, per migliorare la visione complessiva del soggetto inquadrato.
Il peso del RASAL era di appena 60 grammi.
Il RASAL rimase in produzione sino al 1950, quando poi nel 1951 comparve il ROSOL, per le focali 50, 85, 90 e 135mm, in finitura esclusivamente cromata. La parte anteriore non era più rotante e la mascherina aggiuntiva per la focale da 135mm non si inserisce più separatamente ma, compresa nel mirino, è ripiegabile a scatto, in maniera molto più pratica. Le focali sono incise dal lato visione e non sulla parte esterna. L'indicazione per la focale da 85mm fu soppressa durante la produzione, che terminò nel 1960, mentre il mirino fu offerto in catalogo sino al 1964.
Tutti questi mirini erano offerti con indicazioni in metri o in feet.
Mirini magnificamente costruiti e funzionali, adatti ad essere usati con l'indicazione della ghiera delle distanze dell'obiettivo posizionata sull'infinito o sfruttando l'iperfocale, in modo da snellire notevolmente l'operativita delle Leica del primo periodo costruttivo, che presentavano spesso una messa a fuoco col telemetro precisa, ma non sempre di facile e veloce esecuzione.