Natale in Kenia
di Cesare Lesi
Sembra il titolo di un film commedia all’italiana, ma per me e per l’attrezzatura che mi sono portato è stato un tour veramente faticoso.
Ancora una volta ho utilizzato la reflex, in quanto per il “safari” che avevo in programma mi sarebbe stato indispensabile il teleobbiettivo, e la solita buona Leica M8 con il solo 28mm elmarit (3 tipo) per il reportage.
Già durante il viaggio di andata un episodio nefasto mi aveva messo in allerta: mentre sorvolavamo il sahara una ragazza fruga nella cappelliera sopra la mia testa per riporre qualcosa e fa volare il borsino della M8 sul pavimento. Da 2 metri a terra il botto è orribile, e mi aspetto il peggio ! Per fortuna, dopo sommarie prove e per l’intero viaggio, nessun problema, mi meraviglio ancora di come la macchina sia rimasta illesa, neanche una ammaccatura; un vero miracolo!
Durante il viaggio, tra le tante meravigliose emozioni che l’africa equatoriale può trasmettere, anche tanta fatica, e per lo spirito tanti contrasti. Ho passato la vigilia di Natale in un orfanotrofio nell’entroterra, pranzando con i tanti bambini a cui l’Aids ha privato di entrambi i genitori, e il Natale nello Tsavo, il grande parco riserva. I giorni successivi a contatto con la gente per strada e nei mercati di Nairobi e Malindi.
Grandi distanze percorse, in fuoristrada, o caricato in moto, caldo e umidità, tanta tanta polvere, crema solare mista a sudore e terra rossa, urti e vibrazioni nello spazio angusto della jeep, questi i compagni di viaggio delle mie macchine (e della mia schiena) ancora una volta senza nessun problema, nella speranza di essere riuscito a registrare una parte delle meravigliose sensazione che un viaggio solitario riesce sempre a regalare.
Grazie, Cesare
>>