Leica MP2

PP.Ghisetti




Il modello MP2 è stata la prima sperimentazione Leitz di una fotocamera della serie M con un motore elettrico, dopo il MOOLY degli anni Trenta, motore meccanico applicato alle macchine della serie con innesto a vite. Nel 1958, solo 6 fotocamere furono realizzate in finitura nera, dai nr 535507 a 535512, e sembra che di queste ne siano sopravissute solo quattro. La macchina possiede un motore funzionante a 12v molto compatto, l’unico progettato a Wetzlar della serie M, alimentato dalle batterie inserite nel contenitore-impugnatura, staccabile.

In tutto furono prodotte 21 fotocamere, in quanto dopo il primo lotto indicato sopra se ne aggiunse un secondo di 15 pezzi nel 1959, dal nr 952001 a 952015. Secondo alcune fonti la produzione si spinse sino a 27 esemplari.

Il codice era IMOOP. Da notare che la base della fotocamera era la Leica M2 e non la MP come ci si potrebbe aspettare dalla sigla, notare infatti il contafotogrammi esterno.

Il mirino possedeva cornicette per le focali 35-50-90mm, la ghiera dei tempi presentava la scala classica e non vi era autoscatto. Il contafotogrammi è situato nel retro del motore, azionato dal pulsante di scatto della fotocamera, anche se sembra che qualche esemplare possedesse un pulsante proprio.

I perni di accoppiamento della fotocamera dall’ottone originale erano stati modificati in acciaio indurito, per sopportare la movimentazione del motore. Il motore elettrico della MP-2 deriva dal prototipo preparato per la M3 ma mai messo in produzione.

La scarsissima produzione indica che si è trattato più di una sperimentazione per sondare il mercato che di una vera e propria serie produttiva.

Per questo motivo, e anche per i prezzi stratosferici raggiunti, questa fotocamera è scarsamente conosciuta dagli appassionati.




Infatti nel dicembre del 2010 una Leica MP2 è stata battuta dalla nota Casa d’aste WestLicht di Vienna con un prezzo di partenza di 80.000 Euro per arrivare ad un valore finale di 400.000 euro! Questa fotocamera è appartenuta a Wilhelm Schack, fotografo ufficiale del Krueger National Park, in Sud Africa, divenuto famoso già nel 1932 per la foto (60x80cm) dei leoni allo zoo di Francoforte, immagine che, già ai primordi, metteva in mostra tutte le potenzialità tecniche del nuovo sistema Leica. Il suo libro più noto rimane – Ich jagte weisse Nashorn – ovvero Ho cacciato il Rinoceronte Bianco, con sottotitolo, con fotocamera e flash nello Zululand, un libro del 1958, con immagini scattate con Leica e forse anche con MP2  (sembra donata dalla Leitz per valutazioni sul campo) e futuristico per i tempi, in quanto sulla caccia fotografica di notte. E’ probabile che il fascino non comune di questa fotocamera sia legato alle avventure di Schack e alla sua tragica fine.

 

 

Si ringrazia  WL-Wien