Mirini a riflessione


PP.Ghisetti





Si tratta di una serie di mirini per poter inquadrare dall'alto, tenendo la Leica all'altezza della cintola, alla maniera di una Rollei. Potevano rendersi utili in talune riprese specialistiche, quando la visione diretta attraverso il mirino era impedita, oppure per riprese di nascosto, senza puntare vistosamente la fotocamera sul soggetto. La visione era raddrizzata con i lati corretti.Grazie alla doppia slitta poteva anche essere usato come mirino angolare, per effettuare riprese laterali
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Nel 1930 appare il mirino AUFSU, per focale da 5cm, in taluni esemplari senza e poi con circoletto centrale e crocetta per delimitare l'esatta imquadratura. La prima versione non possedeva una propria slitta portaacessori. Peso di 30g.
Successivamente nel 1932 la seconda versione dell'AUFSU viene dotata di una slitta posteriore.
Nel 1936 appare lo AYOOC che oltre alla focale da 5cm possiede una finestrella mobile anteriore ribaltabile per inquadrare anche l'angolo di campo di un 3,5cm. Peso di 40g.




L'ulteriore versione AHOOT possiede una finestrella mobile che copre la focale da 2,8cm.
La custodia in pelle dedicata era catalogata come AUFET.
Esiste anche una versione di mirino a riflessione per l'Hektor 7,3/1,9, mai incontrata dall'autore di queste note, realizzata probabilmente solo su ordine speciale. Questi mirini rimasero in catalogo sino al 1939.

 Una famiglia di mirini non comune, tranne forse lo AUFSU seconda versione, relativamente pił facile da trovare.