Esposimetri  per   Leica

Ia Parte: 1925 - 1940

Pierpaolo Ghisetti   




Il problema di controllare l’esposizione, ovvero la giusta combinazione tra tempo d'otturazione e diaframma, in base alla luce disponibile, e di fornire al fotografo conseguentemente uno strumento adatto a calcolarla, sorse in pratica con la fotografia stessa. Con l’apparire della Leica si pose il problema di corredare l’apparecchio con un esposimetro quanto più piccolo e leggero, in linea con la filosofia dell’apparecchio stesso.

Vediamo qui di seguito una serie di esposimetri del periodo anteguerra appositamente concepiti per la Leica, e come tali, riportanti la scritta for Leica.


JUSTOPHOT
Risalente al 1929, era prodotto dalla DREM di Vienna su brevetto di Emil Meyer, come compariva anche sulla confezione. Si tratta del primo esposimetro ad estinzione a comparire nel libro Leica HandBuch di Vith, e nel Leica Universal Camera della LNY nel 1930/31. Possedeva una sensibilità che variava da 10 a 30° Scheiner. Importato in Italia e Colonie dalla Ditta Morsolin di Torino. Storicamente importante. 
L'esposimetro ad estinzione consisteva in un piccolo cilindro sul cui fondo veniva applicata una lente gradualmente brunita con riportati i tempi di esposizione, guardando all'interno, girando l'apposita ghiera, si leggeva l'ultima cifra disponibile, e quindi estinta la scena, la si accoppiava alla sensibilità della pellicola a disposizione, e si ottenva pertanto, ruotando le ghiere apposite, il diaframma corrispondente.





BEWI
Uno dei primo esposimetri ad estinzione, appositamente concepito per Leica, come del resto appare anche dalla scritta laterale. Costruito da Paul Will di Monaco, si portava all’occhio, come un cannocchiale e lo si puntava verso la scena da fotografare. Indi si ruotava la parte esterna finchè la scena non era estinta, ovvero l’esposimetro dava un numero che corrispondeva al valori dell’esposizione corretta. Risalente alla fine degli anni Venti possiede un peso di appena 100g. Esistono almeno due versioni, con istruzioni in tedesco e in inglese. Graduato per pellicole da 4 a 17 gradi Scheider.
 




LEICASCOP
Questo esposimetro, anch’esso del tipo ad estinzione, fornito anche per il sistema Contax con la scritta diversa, era catalogato da Leitz NY con il cod, LEDYD, e risale al 1934. Tarato da 17° sino a 30°. gradi Scheiner, da Jules Scheiner, pioniere della sensitometria.
Era costruito dalla ditta austriaca DREM di Hugo Meyer, di Vienna. Prezzo di 18RM. In Italia era distribuito dalla Ditta Ippolito Cattaneo di Genova..
Prodotto in alcune versioni diverse nelle scritte superiori, si differenziano per i diversi valori di esposizione, non sempre coincidenti con quelli Leica: notare infatti che il Leicascop illustrato sotto possiede il tempo di otturazione di 1/800 di sec, (inesistente su Leica), poi eliminato nella versione successiva



 
VIDNY
Piccolo esposimetro ad estinzione, vero miracolo di miniaturizzazione, risalente ai primi anni Trenta, costruito dalla Saymont-Brown di New York: è stato probabilmente il primo esposimetro per Leica a poter essere inserito nella slitta portacessori. Possedeva un sistema di lettura della luce brevettato da E.Goldberg. Tuttavia ha avuto vita breve, malgrado la miniaturizzazione e il costo esiguo, in quanto era difficilmente leggibile nei valori. Molto raro ed ambito.





WESTON 627

Sempre nel 1934 appare questo esposimetro dell’americana Weston di Newark, NY, che per la prima volta riporta la scritta Leicameter. Possedeva una forma rotonda a forma di strumento nautico e veniva inserito in un astuccio protettivo metallico. La cellula al selenio era da un lato mentre dall’altro vi era il disco di controllo in gradi Scheiner, con lancetta in rosso. Questa parte era coperta da un vetro, che rappresentava il punto debole dello strumento. Possiede un peso di 200g ed era catalogato col codice LEDZH.



WESTON 617
Costruito in bachelite, con i lati arrotondati, porta la scritta Leicameter e l’incisione E, Leitz Inc NY USA, e risale al 1935. Con un peso di di 230g, presenta le istruzioni sul retro, mentre la sensibilità è espressa in gradi Scheiner, da 8 a 27.  Appare per la prima volta il disco mobile anteriore per le varie combinazioni d’accoppiamento tempi-diaframmi.


WESTON 650
Risalente al 1936, in bachelite, presenta una forma Art Deco rettangolare tagliata negli angoli, con una lunghezza di 10 cm e un peso di 210g. Possiede le classiche scritte Leicameter e E.L.NY, mentre i gradi sono sempre Scheiner. Cod.WESTO.







OMBRUX
Fabbricato dalla tedesca Gossen di Erlangen nella seconda metà degli anni Trenta possedeva un peso di 180g, era custodito in una piccola borsina di pelle, apribile sul davanti, ove era situata la cellula esposimetrica al selenio, sporgente in avanti. La parte anteriore apribile della borsa conteneva tutte le combinazioni tempo-diaframma in gradi Scheiner. La lettura in luce scarsa veniva attivata da un pulsantino rosso posto sulla parte superiore. Vi erano esposimetri appositamente marcati for Leica con gradi Scheiner e DIN. Si tratta di un modello importante perché impone la linea  progettuale seguita in seguito dagli altri esposimetri.



METROVIC
Si tratta di un esposimetro compatto, a forma di mattoncino, inserito in una custodia di pelle, dal peso di 180g, e risalente al 1939. Costruito in Inghilterra, dalla Metropolitan Vickers Electric di Manchester, possedeva anch’esso il pulsantino rosso per la scala di bassa luminosità, e, senza custodia, pesava solo 140g. Sul retro era situata la scala con i valori Leica, sino a 33 gradi Scheiner. Raro fuori dalla Gran Bretagna.



LC60
Progettato nel 1939 e prodotto sino al 1948 dalla Metrawatt di Norimberga in collaborazione con la Leitz, offre l’importante caratteristica di possedere l’innesto per essere montato sulla slitta portaacessori della Leica. Scala in DIN e Scheiner. Non presenta tuttavia alcuna scritta riferentesi a Leica. Costruito in bachelite e pesante solo 90g, presenta le dimensioni e le caratteristiche dei futuri Leicameter, senza però l’accoppiamento alla ghiera dei tempi. Ne esistono 5 versioni che si differenziano per la diversa sensibilità di lettura esposimetrica.Qui ne mostriamo 3 versioni con diversa colorazione del disco. I primi due a sinistra sono del 1939, sensibilità da 16 a 29 gradi Scheiner, con disco calcolatore satinato inizialmente cromato poi nero e display chiaro, l'ultimo tipo del 1948 (a desta nell'mmagine)  presenta il disco chiaro in alluminio spazzolato, dispay bianco e nero, sensibilità da 6 a 200 ASA, tempi sino a 1/1000 di sec, con aperture diaframma da f/1,5 a f/18.



MICROSIX
Speciale esposimetro per usi scientifici, da usare in accoppiamento con microscopio o macchine speciali da microfotografia. La scatola completa pesa 850g, mentre il solo esposimetro ne pesa 480g. Costruito in bachelite dalla Gossen con la scala in DIN, possiede un cavo speciale alla cui estremità si trova la cellula fotosensibile da posizionare nella zona di lettura. Questa si trova nel raccordo laterale dell’innesto tra fotocamera e microscopio. E’ rimasto in produzione per molti anni.





SIXTUS

Prodotto dalla Gossen questo elegante esposimetro  con cellula al selenio racchiuso in un corpo di bakelite, con coperchio protettivo mobile, rappresenta una delle offerte più comode e compatte tra i vari modelli di esposimetro concepiti per accompagnare una Leica. Risalente alla metà degli anni Trenta, pesa 150g. Abbastanza raro.





BEWI  Electro
 

Delizioso esposimetro risalente alla seconda metà degli anni Trenta, con alcune varianti anche costruite anche dopo la Guerra, vero esempio di miniaturizzazione in questo settore. Costruzione in metallo leggero di soli 170g di peso con una misura esterna di 7x5cm, con apertura a scomparsa e un piacevole disegno a saponetta con angoli smussati. All'interno si trova la cellula esposimetrica al Selenio con movimento rientrante a molla, la scala di lettura e quella delle sensibilità delle pellicole. La scritta interna specifica che si tratta di una speciale versione per Leica. Il marchio BEWI è un acronimo dei due soci della compagnia Enst e Wilhelm Bertrand. Di questo esposimetro esistono 4 versioni che si differenziano principalmente per le diverse scale di misurazione.
Molto raro.





TEMPOPHOT


Caratteristico esposimetro in bakelite della Metrawatt di Norimberga, risalente al 1936: funzionava sia dando la priorità ai tempi di esposizione, sia dando la priorità al diaframma desiderato. Era tarato sia per i gradi  DIN che in quelli Scheiner ed era anche dotato di un amplificatore di luce incorporato. Peso di 145g. Completo di borsetta dedicata. Interessante notare che nelle istruzioni l'esposimetro veniva definito Vollautomatisch, ovvero completamente automatico!



WESTON

Altro modello dell'americana Weston di Newark è stato il popolare Weston Master, nr cat 715, al selenio,
risalente al 1939. Siglato dalla LNY con codice MASTO, sconosciuto praticamente in Europa. Presenta la scritta LEICAMETER, e E.Leitz Inc. New York, U.S.A. Sicuramente uno dei Leicameter più rari in assoluto, molto raro anche negli USA. L'autore di queste note l'ha ottenuto durante un viaggio a Miami, casualmente notato in un negozio di robavecchiae conseguente estenuante trattativa. In pratica il negoziante non lo voleva vendere ad uno straniero!



sotto per confronto un modello normale di 715