Hektor e Summaron 2,8cm
innesto a vite 39x1
PP.Ghisetti





L'Hektor 2,8cm f/6,3, cod HOOPY, è stato il primo vero grandangolo per apparecchi Leica, nato nel 1935. Il suo disegno era composta da 5 lenti in tre gruppi, con la lente interna più piccola delle due coppie collate. La scala dei diaframmi seguiva la numerazione europea con la minima chiusura a f/25. La versione dopoguerra dal 1950 al 1955 possedeva invece la scala internazionale.
Negli anni Trenta una limitata apertura relativa serviva grandemente a contenere le aberrazioni, a causa della mancanza al tempo di vetri speciali.
Il numero di serie della versione anteguerra era inciso nella parte posteriore dell'anello portaottica, poi portato sulla ghiera anteriore nella versione dopoguerra.
La produzione fu così suddivisa:
- 9694 pezzi anteguerra di cui3000 pezzi iniziali con finitura nickel;
- 700 esemplari solo cromati dopoguerra con nuova scala dei diaframmi.
L'ottica, dal peso di soli 110g, era fornita in una scatola rotonda di bachelite.
Per l'Hektor era disponibile il paraluce SOOHN, (anche della LNY, sia nero che cromato con diverse incisioni, vedi immagini), mentre come mirino si poteva scegliere il SUOOQ ripiegabile, illustrato nelle immagini, sia nero che cromato. Oppure anche il VIOOH con l'aggiuntivo TUVOO, vedi scheda apposita.









sotto: rara scatola in alluminio per Hektor 2,8cm, per spedizione in paesi tropicali, contro muffe o parassiti, a destra scatola in bakelite per Hektor 2,8cm e Elmar 3.5cm



Curiosità: coperchio di scatola con errore di stampa


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Nel 1955 appare una nuova versione denominata Summaron di luminosità f/5,6, cod SNOOX.
Il nuovo schema ottico, in 6 lenti in 4 gruppi, presenta uno schema Gauss simmetrico, e l'ottica pesa solo 150g.
Malgrado la nuova versione guadagni solo mezzo stop di luminosità rispetto alla versione anteguerra, il progresso in fatto di correzione ottica globale è sensibile. Il maggior difetto di questa lente, per altro molto buona a f/8, rimane la presenza di flare.
Prodotto esclusivamente con innesto a vite, uscì di produzione molto tardi, quando ormai l'era delle macchine con innesto a vite era terminata, ovvero nel 1963, dopo 7128 esemplari prodotti.
Oltre i mirini precedenti si poteva usare il luminoso mirino SLOOZ uscito nel 1960, mentre l'apposito paraluce portava il codice SOOBK, con innesto con vite di blocco.
Passo filtri A36, i classici filtri universali Leitz, adatti ad un gran numero di obiettivi, quasi sempre con vitina di blocco.














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La particolare forma del paraluce SOOBK è stata anche imitata dalla giapponese Voigtlaender