Leica  CL

PP.Ghisetti

Nel 1973 appare la Leica CL (Compact Leica), progettata d Willi Stein, già padre della M3 e disegnata da Karl Klos: viene costruita in Giappone ad Osaka dalla Minolta, in base ad un accordo commerciale e tecnico che coinvolgeva diversi prodotti delle due Case.
Le caratteristiche di questa rivoluzionaria Leica erano le seguenti:
 - costruzione interamente metallica, con peso di 340g, solo corpo;
 - macchina a telemetro con 3 cornicette nel mirino (40-50- 90, ad inserimento obiettivo);
 - mirino con ingrandimento 0,62x, base telemetrica di 18,9mm;
 - esposimetro TTL incorporato tramite braccetto mobile, cellula al CdS con esposizione manuale con tempi visibili in alto nel mirino;
 - otturatore a tendina a scorrimento verticale;
 - tempi di otturazione da 1/1000 sino a 1/2 sec, + posa B
 - dimensioni: 11,5x 7,5cm;
 - riavvolgimento pellicola posto sul fondello;
 - dorso ad U completamente sfilabile;
 - batteria PX635 posta sul fondello interno;
 - primo nr di matricola: 1.300.001, 65.000 pezzi prodotti sino al 1976, overo la Leica M più prodotta sino ad allora;
 - incisione sul fondello: mfd in japan for leitz wetzlar
 - ottiche in dotazione: Summicron C 40/2, Elmarit 40/2,8 (pochissimi pezzi prodotti), ElmarC  90/4, tutte con minima distanza di messa a fuoco 0,80m.  Le tre ottiche portano la sigla 'made in Germany'. Esiste anche una rara versione del Summicron 40/2 Atrappe, ovvero solo da esposizione, immediatamente identificabile perchè senza numero di matricola.
Da notare che, anche se Leica dichiarava che questi obiettivi andavano bene solo sulla CL, le ottiche sovraindicate sono accoppiabili a qualunque corpo M.
Sulla CL sono inoltre utilizzabili i Rokkor 28- 40 - 90 del corredo Minolta CLE.







Varianti e accessori:
 - CL marcate per il Giappone Leitz Minolta:
 - Atrappe, ovvero macchine vuote da esposizione con la lettera A sulla staffa portaacessori, con peso di solo 170g;
 - Schnitt, ovvero sezionate;
 - Celebrative Cinquantenario, in 3500 esemplari, con il caratteristico logo;
 - paraluce: 12418 per 40mm, 12517, per Elmar 90; da chiudere con l'apposito tappo nr 14191;
 - borsa floscia nr 14542
 - borsa rigida in pelle per corredo nr 14825, peso 400g.


Nota sull'usato: oltre ai contatti dell'esposimetro che vengono attivati dalla leva di carica e che spesso necessitano di pulizia, occorre considerare che spesso la cellula al CDS dopo una dozzina d'anni perde sensibilità e pertanto non è da escludere a priori una sostituzione, o una variazione della sensibilità ISO. Spesso l'immagine piccola del telemetro tende ad essere debole, a causa dell'umidità, e talvolta occorre riargentare il prisma.

La CL rimene un prodotto unico nel panorama Leitz-Leica: la più piccola fotocamera della serie M, un otturatore verticale, ripreso solo successivamente dalla M7 e un grande successo di vendita che però, probabilmente, per le royalties da pagare a Minolta, non è corrisposto ad un successo commerciale per Leitz.


per le ottiche vedi approfondimento qui
 





Leica CL con Elmar 90/4 appartenuta al fotografo francese Guy LeQuerrec, membro dell'agenzia Magnum


Henri Cartier-Bresson con la Minolta CLE: evidentemente i professionisti apprezzano anche gli automatismi!



PROTOTIPI


Prototipo di CL senza telemetro ed esposimetro, ma con mirino da 28mm, e ottica Rokkor 28mm, montata tra l'altro sulla CLE. Mai messa in produzione
sotto
Prototipo di Summicron 50/2 collassabile, a 5 lenti, basato sul disegno ELCAN C351, mai messo in produzione. Da notare che il mirino della CL possedeva effettivamente la cornicetta relativa ad un 50mm, pertanto è da considarare che in effetti una focale relativa fosse stata pensata sin dall'inizio, ma evidentemente la breve vita del progetto ne ha sconsigliato la produzione.








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qui su Nadir alcune considerazioni e una prova sul campo