
Si tratta di una
replica della MDa utilizzata dalla NASA per le missioni
Skylab, l'unica
stazione spaziale americana il cui equipaggio (9 uomini per 3 missioni
in tutto) era composto non da semplici astronauti ma da scienziati
molto qualificati. I lanci iniziarono nel 1973 e le missioni
erano incentrate su un notevole numero di esperimenti scientifici,
specie sulla'assenza di gravità, ma anche osservazioni solari. La
navicella era dotata di un telescopio Apollo. Importanti le
osservazioni sulla cometa di Kohoutek, appena scoperta, confermado,
grazie ad uno spettroscopio, la presenza di acqua al centro della
cometa. Le immagini della cometa in questione, infotografabile dalla
Terra in questa maniera,
forse furono proprio realizzati con la Leica MDa speciale.
Lo Skylab 3 ha superato tutti i record precedenti di permanenza nello
spazio, portando gli astronauti al limite della tensione psicofisica.
Lo
Skylab è precipitato nell'Oceano Indiano, dopo svariate
vicissitudini, l'11 luglio 1979. Gli altri due esemplari
costruiti (su 3 in tutto) sono visibili a Washington allo
Space Museum e a Houston, Texas.
La Leica MDa equipaggiata con un Noctilux 50mm f/1,2 (pesantemente
modificata, vedi sotto) e denominata
S063, era stata pensata per fotografare la luce
atmosferica all'alba e al tramonto, all'interno dello spettro visibile e medio dei raggi ultavioletti.
La scelta di una Leica si giustificava con un risparmio notevole di peso
rispetto alle Hasselblad, specie quelle dotate di motore di avanzamento.

In questa immagine frontale si notano le 3 particolari levette per
manovrare il Noctilux 50mm f/1,2. La terza levetta sul corpo serve
probabilmente a staccare l'obiettivo dal corpo.


In queste immagini si notano: la particolare leva di carica,(sia nella
forma che nella parte terminate a T), il bottone
di riavvolgimento inclinato, il bottone di scatto rialzato, la
sovraslitta flash, il selettore dei tempi rialzato.Tutti questi
particolari sono stati pensati per essere utilizzati con i guanti.
Nella parte posteriore si nota una presa a quattro spine, probabilmente
per uno speciale flash, mentre a sinistra in basso si nota una leva maggiorata per aprire il fondello e accedere alla pellicola.
Non si conosce il costruttore della replica, probabilmente realizzata
inizialmente per il Museo Leica a Wetzlar, e poi prodotta in
piccolissima serie
Pur essendo solo una copia questa macchina raggiunge quotazioni elevatissime, sui 100.000 Euro, circa


La vera MDa NASA, come si nota, pesantemente utilizzata.
Dall'apparenza sembrano esemplari diversi, il che fa supporre una
fornitura da parte di Leica di alcune macchine così modificate.
Complessivamente le Leica conosciute sino ad oggi utilizzate dalla NASA sono di tre modelli:
- la Leica MDa descritta qui
- Leicaflex SL, vedi
qui
- Leica Ig ,vedi
qui


Nel 1979 per un ordine speciale sono state realizzate alcune macchine,
probabilmente una decina, mezzo formato 18x24mm, con nome
MD-22.
Le macchine riportano la denominazione Betriebsk, ovvero per uso
interno, la denominazione HF, ovvero Half Frame, (mezzo formato), la
denominazione Midland sulla staffa porta flash, che indica la
manifattura in Canada. Il numero dell'esemplare illustrato è 009.
Queste macchine, concepite per avere maggior autonomia nei lavori di
documentazione e scientifici non hanno avuto un seguito produttivo.
Rarissime.
