R6 - R6.2


PP.Ghisetti


Alla Photokina del 1988 viene presentata la nuova reflex meccanica dopo la scomparsa, nel 1976, della Leicaflex SL2.
La nuova reflex meccanica (costruita a Solms) e ad esposizione manuale presenta lo stesso corpo delle sorelle elettroniche che l'hanno preceduta, con tempi da 1sec ad 1/1000 di sec, TTL flash e una misurazione esposimetrica sia media che spot.
L'otturatore a lamelle metalliche è meccanico (Seiko) a scorrimento verticale.
Il sincro flash è ad 1/100 di sec.
Gli schermi di messa a fuoco sono intercambiabili. Possibilità di sollevare lo specchio prima dello scatto.
Fornita sia nera che cromata viene prodotta sino al 1990 in circa 7000 pezzi, con nr 10070/10071 la versione cromata.
L'anno seguente appare il modello aggiornato, denominato R6.2, con il tempo massimo di otturazione spinto sino ad 1/2000 di sec. e un otturatore alleggerito. Sono diverse anche la leva di carica e il contafotogrammi. I dati del mirino sono illuminabili.
Prodotta sino al 2002 in 16.000 esemplari, con nr di catalogo 10073/10074.
Nel 1976 è stata realizzata la R6 nr 1.750.000con 50/1,4 Summilux con finitura al platino a ricordo dei 150 anni della fotografia, il tutto con placca celebrativa in un cofanetto di mogano. Venduta all'asta per beneficenza a favore del WWF.
Nel 1995 e 1997 sono state realizzate due R6.2 placcate oro a 18k per i 30 anni dell'indipendenza di Singapore (500 pezzi con Summilux 50) e per il passaggio di HogKong dalla GranBretagna alla Cina, in 300 esemplari, completi di Summicron 50.

La R6/R6.2 è una macchina che va controcorrente alla moda dell'epoca, proponendo una fotocamera interamente meccanica (la batteria alimenta solo l'esposimetrio a 3 led) in un periodo storico che vede il trionfo di tutta una serie di automatismi elettronici.
Solo Leica poteva permettersi, con un buon successo di vendita, questo exploit. La R6.2 mantiene ancora quotazioni abbastanza elevate, sia per l'effidabilità complessiva, per la doppia misurazione esposimetrica e non ultimo l'essere una fotocamera essenziale, e perciò non legata alle mode, per fotografi 'puristi'.