Incontro con Luca Bottazzi

Leica Store – Bologna

 


Sono stato diverse volte al Leica Store di Bologna, vicinissimo alle due famose Torri, e incontro sempre con piacere Luca Bottazzi, giovane ma ormai esperto conduttore di questo prestigioso punto di riferimento del marchio Leica in Italia. Ricordo che nel nostro Paese vi sono ben cinque Leica Stores: a Milano, il punto vendita più frequentato, specialmente nei grandi eventi, poi a Torino, Bologna e infine a Firenze e Roma, le due città turistiche per eccellenza, dove maggiormente si concentra il flusso dei visitatori stranieri. Se si considera che negli USA non vi sono più di cinque Leica Store, e che ancora oggi il mercato americano tiene testa a quello orientale, malgrado tutte le voci di un sorpasso in tal senso, si capisce che il mercato italiano, diretto e indiretto, rappresenta ancora un interesse costante per la Casa di Wetzlar. Luca mi conferma che più del 90% dei suoi clienti sono italiani, sintomo del fatto che lo Store ha preso piede nella realtà Leica non solo emiliana ma anche di buona parte del centro-nord d’Italia. Del resto lo Store non vuole solo offrire una visione e una disponibilità dei prodotti del marchio, ma anche assistenza tecnica, consulenza e uno spazio per mostre fotografiche.

Il marchio Leica vive, anche nello Store, del dualismo tipico della Casa: qui possiamo trovare non solo gli ultimi prestigiosi modelli, come la Q2 o la CL con i rispettivi obiettivi, ma anche l’immortale materiale d’epoca che ha reso la Casa di Wetzlar un mito sin dalla sua nascita. Proprio del mito, ovvero della creazione del marchio, parliamo con Luca: questo non si improvvisa e richiede anni se non decenni di investimenti in svariati settori, dalla pubblicità agli eventi sponsorizzati, dalle mostre di fotografi famosi a una cura costante del cliente. Comunque un marchio ha sempre un dualismo commerciale: quando si compra ma anche quando si rivende. Se si pensa che una M3 degli anni Cinquanta vale ancora 7/800 euro, contro i 100 euro di una Nikon F o i 50 euro di una Exakta Varex, macchine contemporanee, si comprende la forza trainante del marchio Leica, nel nuovo ma soprattutto nell’usato, che ancora tiene. Luca mi conferma che quasi sempre la sua clientela, in vista di problemi, preferisce l’invio del pezzo carente alla Casa Madre, per poter avere macchine e obiettivi pari al nuovo, senza curarsi troppo dei relativi prezzi, non certo indifferenti. Ma il materiale Leica viene visto sia come investimento economico che come un investimento fotografico per la vita, e pertanto si crea sempre, tra cliente ed oggetto, un legame di desiderio e di possesso che travalica la pura funzione del mezzo. Leica è il terminale evolutivo di una passione che giustifica qualunque prezzo, perché il mito è superiore spesso al puro consumo. Tra i prodotti più desiderati si pongono la Q e la Q2: Luca mi conferma, come del resto mi era stato già detto a Wetzlar tempo fa, che la Casa non riesce a soddisfare tutte le ordinazioni di questi apparecchi, che hanno incontrato uno straordinario successo. Probabilmente la Casa tedesca si è rivolta ad una equipe di fotografi che hanno messo a punto una serie di desiderata precisi, puntualmente realizzati da Leica: corpo compatto, ma full frame, menu semplice ed intuitivo, autofocus rapidissimo, ottica luminosa dalla resa superiore. Anche la scelta della focale da 28mm, che sembrava un azzardo rispetto alla classica e più usata focale classica da 35mm, è stata in realtà una scelta molto azzeccata, evidentemente ben ponderata. In realtà la Q è la figlia diretta della Leica X, in pratica con gli stessi concetti di base, ma senza mirino e con un sensore APS-c. Purtroppo la serie X non è stata apprezzata a dovere dal pubblico dei leicisti sia nella X1 (autofocus troppo lento) sia nella X-Vario, a  causa di uno zoom troppo ingombrante, anche se di alta qualità. La X è stata poco venduta, ma è servita appunto come banco di prova per la Q, e chi scrive, possedendole entrambe, riconosce alla X un file particolarmente duttile e godibile, anche se il pacchetto finale della Q rimane superiore.





La CL è un’altra macchina che, partita in sordina con la bellissima T, sembrava rimanere nell’anonimato.  Invece la sua evoluzione, appunto dalla T/TL, è stata azzeccatissima, sia grazie all’introduzione di un mirino chiaro e completo, sia per il set degli obiettivi, tra cui primeggiano sicuramente gli zoom Vario Elmar 11-23mm ed anche il sottovalutato Apo 55-135mm, ma soprattutto il magnifico Summilux 35/1,4, ottica che non teme nessuna concorrenza.

Sulla SL c’è poco da dire: è una macchina in continua evoluzione e chi l’acquista sa bene cosa spettarsi: il magnifico mirino, le funzioni sempre aggiornate ma soprattutto la perfezione dello zoom 24-90mm, che rimane l’ottica di base del sistema, sono credenziali più che sufficienti. Da notare che il parco ottiche si sta lentamente allargando anche ad una serie di straordinari obiettivi a focale fissa.

Altra sorpresa nelle vendite è costituita dal Summilux 28/1,4, ottica di elevatissime prestazioni, con un prezzo non propriamente popolare di seimila euro circa.  Tuttavia è il Summilux più largamente più venduto del trittico grandangolare f/1,4, ovvero 21 – 24 – 28mm, probabilmente a causa dell’angolo di campo più facilmente gestibile rispetto ai suoi fratelli.



Un’ottica Summicron è sempre la più venduta, per l’equilibrio tra prezzo, prestazioni e dimensioni, un valore quest’ultimo da non sottovalutare nel maneggiare una Leica, anche se il Summilux viene visto come un punto di arrivo. Passano gli anni e i decenni, ma il fascino di un’ottica, per molti anche se non per tutti, rimane intramontabile, sebbene la difficoltà di una precisa messa a fuoco a f/1,4 intimorisca molti utenti, soprattutto chi soffre di difetti di vista.

Questi esempi stanno ad indicare che chi sceglie Leica o un qualunque sistema della Casa, vuole il massimo, sia in termini di qualità generale che nelle più strette prestazioni fotografiche, vuoi come punto di arrivo della vita, vuoi per prestigio o status symbol. Rimane il fatto che l’enorme diversificazione dei prodotti Leica, nelle sue infinite declinazioni di colore, forma, dediche speciali, è ideale per chi non si ferma solo ad un oggetto fotografico, ma desidera qualcosa di bello ed esclusivo.

E Leica conosce perfettamente la propria clientela e fa di tutto per accontentarla, nei suoi desideri e nei suoi capricci.

Ringrazio Luca per la sua disponibilità e per avermi aiutato a mettere a fuoco questo particolare periodo della storia Leica.







Ottobre 2019