Zoom 35-70mm

Per Leica R

PP.Ghisetti


L’offerta per lo zoom base per le fotocamere Leica R si è articolata nel tempo in tre diverse proposte, in base alla luminosità

Vario Elmar R 35-70/3,5



Presentato nel 1983 con cod 11244 si compone di 8 elementi in 7 gruppi, su disegno Minolta, con minima distanza di maf limitata ad 1 metro e passo filtri E60. Peso 420g e paraluce telescopico incorporato. Doppia ghiera per zoommata e maf. La montatura del filtro ruota durante la messa a fuoco. Made in Japan.

Nel 1988 viene presentata la seconda versione cod 11248, made in Germany, con peso portato a 450g, passo filtri E67 e messa a fuoco rettilinea. Sempre a doppia ghiera e schema ottico immutato.

In questo schema ottico il gruppo posteriore di 6 lenti provvedono alla variazione della focale, mentre le due lenti frontali eseguono la messa a fuoco.

La resa è molto buona a f/4, nitida e senza contrasto eccessivo, meglio a 35-50mm che a 70mm, con distorsione a barilotto visibile a 35mm, che diventa poi a cuscinetto a 70mm. A f/5,6/8 si ottiene un optimum generale per un uso a tutto campo senza problemi qualitativi, almeno per foto generica quando si desidera minimizzare peso e ingombro.

Prezzo nel 1992 pari a 3.629.500 lire; rimane in produzione sino al 1997.


L'indice di qualità, pubblicato a suo tempo dal Centro Studi di Progresso Fotografico, mostra una buona resa alla focale da 35mm, con leggero incrementato di qualità con la chiusura del diaframma, ottima alla focale da 50mm, già da f/4, discreta alla focale da 70mm a f/3,5, resa che diventa ottima ad f/8.



Vario Elmar R 35-70/4

Nuova versione del 1997, totalmente rivista sia nell’apertura massima che nello schema ottico, ora anche con possibilità di ripresa Macro, ovviando pertanto a quella che era una limitazione della precedente versione. Cod 11277, maf a 60cm che diventano 26cm con la posizione Macro, filtri E60, peso 500g, paraluce separato avvitabile. Il disegno del barilotto è snello e compatto, ma mantiene sempre il sistema a doppia ghiera. Progettato a Solms e costruito in Giappone: da notare che nella denominazione di quest’ottica manca la definizione di Asferico.

Infatti, ora lo schema ottico, di 8 lenti in 7 gruppi, presenta anche una lente asferica, oltre a 4 elementi ad alta rifrazione, il che aumenta il contrasto e la planeità di campo. A f/5,6 si ha un’ottima definizione con alto contrasto, e colori squillanti. Ottima la resa a 35mm, con un 3% di distorsione, mentre a 50mm vengono minimizzate vignettatura e distorsione. Leggera discesa delle prestazioni a 70mm, ma senza distorsione visibile, focale a cui è preferibile utilizzare f/8 per il un optimum dell’immagine. Eccellente la soppressione del flare. Un passo avanti rispetto alla precedente versione con contrasto e incisione nettamente superiori, e una resa complessiva in linea con le ottiche asferiche Leica. Buona la resa in posizione Macro, ma da considerarsi come un optional in più e non un reale sostituto di un’ottica Macro. Una nota sulla meccanica: semplicemente perfetta, con il gruppo posteriore che si avvicina progressivamente a quello anteriore durante la zoommata da 35 a 70mm in modo sempre perfettamente controllato.

Prezzo nel 1991 pari a 2.520.000 lire, poi passato a 2.300.000 lire nel 1998, e a 1.300 euro nel 1992.



Vario Elmarit Asph R 35-70/2,8

Con questo obiettivo del 1998 costruito in soli 300 esemplari, (forse solo 200 effettivamente fabbricati, ma 600 inscritti ufficialmente nel FB)) Leica ha voluto offrire un’ottica di valore assoluto, che potesse competere in tutto con le focali fisse. E’ probabile che i prezzo elevatissimo e pertanto la limitata richiesta ma soprattutto la complessità della parte ottica e meccanica, abbia convinto Leica a limitarne la produzione, inizialmente programmata in un numero più elevato di esemplari. Il peso di 1050g, più del doppio della versione f/4, dimostra come solo un diaframma di differenza di apertura massima incida drammaticamente sul peso e sulle dimensioni. Sempre a doppia ghiera come i precedenti, possiede il passo filtri E77, maf a 70cm, cod 11275. Paraluce telescopico incorporato. Esiste anche la posizione macro con maf sino a 30cm.

Lo schema ottico è composto da ben 11 lenti in 9 gruppi: estremamente complesso, dispone di due gruppi mobili per la variazione della focale e di una lente asferica. Inoltre 9 elementi sono in vetri speciali. Lente frontale a messa fuoco rettilinea. La parte meccanica si avvale di una costruzione accuratissima che permette un perfetto controllo della zoommata e della messa a fuoco, premessa necessaria per ottenere una resa senza compromessi.

La resa ottica è semplicemente eccezionale e non solo può essere confrontata con le rispettive focali fisse ma le sorpassa specie nel contrasto generale. A f/4 si ottengono risultati sbalorditivi, dal centro sino ai bordi, Tutte le aberrazioni sono sotto controllo, (distorsione a 35mm pari al 2%, nulla nelle rimanenti focali), compreso il coma, notoriamente uno dei difetti classici delle focali variabili, mentre è assente ogni forma di flare. Specialmente la focale da 70mm, la più debole nelle precedenti versioni, risulta di livello superiore. Si tratta indubbiamente di un obiettivo storico, che pone un punto fermo qualitativo nel campo delle focali variabili luminose, senza compromessi di sorta, sia ottici che meccanici.

Il prezzo ufficiale era di 6.400.000 Lire, ovvero 3.300 Euro.

Attualmente i pochissimi esemplari disponibili si aggirano sui 10.000 euro, almeno, toccando talvolta anche i 15.000 (2022/23)




Su Nadir una prova sul campo in Laos dello zoom 35.70/3,5 R,
qui