SUPER
ANGULON R 21mm f/4
Pp.Ghisetti
Ottica che ha sostituito il Super Angulon 21/3,4 nel 1968, in quanto
quest'ultima, a causa del suo schema simmetrico, non poteva adattarsi
alla Leicaflex SL con visione reflex e l'uso dell'esposimetro TTL.
La produzione inizia nalla fine del 1967 col nr 2247151 con un lotto di 500 pezzi.
Inizialmente prodotto con due camme poi dopo il 1976 con la comparsa
dell R-3 con tre camme. Nel FB Leica appare, abbastanza illogicamente,
la versione a 3 camme a partire dal 1973.
Composta da uno schema retrofocus di 10 lenti in 8 gruppi, disegnato da
Woeltche nel 1966, con cinque elementi a ridotta dispersione e il
settimo elemento a bassa dispersione: un progetto molto avanzato per
l'epoca per un obiettivo che è stato l'autentico capostipite della
generazione di grandangoli di alta qualità.
Il SA possedeva una distanza minima di messa a fuoco di soli 20cm, un
peso di 410g, filtri serie 8,5 e un diaframma minimo a f/22.
Codice cat 11813. Paraluce rettangolare a corredo con incasto a
pressione nr 12506: consigliamo di usarlo sempre in tutte le occasioni.
Curiosamente è rimasto in catalogo sino al 1993, ma la produzione era
già terminata nel 1983.
Come dimostra il nome si tratta di un progetto Schneider, come tutti i
quattro Super Angulon per Leica M e R.
Da apprezzare la sua compattezza (notare la differenza col 19mm I°
tipo) grazie anche ad un'apertura relativa sapientemente ridotta.
La resa ottica è abbastanza incerta a f/4, con un centro fotogramma
tuttavia ottimo, con una buona dose di flare. A f/8 si ha un
capovolgimento totale delle prestazioni con ottima incisione sino a 2/3
dell'area inquadrata e netta diminuzione del flare. Distorsione molto
bassa per la lunghezza focale intorno al 1,5%. Tuttavia la
caratteristica principale di quest'ottica risiede nella bellissima e
vivida riproduzione dei colori, molto brillanti e saturi, specie nel
rosso.
La produzione si aggira intorno agli 11,000 esemplari.
Occorre considerare che si tratta del primo (ed unico!) grandangolare
retrofocus da 21mm per Leica, con problematiche di correzione delle
aberrazioni molto complesse per l'epoca in cui fu concepito. In ogni
caso un obiettivo frutto della grande tradizione Schneider nel campo
delle focali grandangolari, per l'epoca molto riuscito (lo testimoniano
i 25 anni in cui è rimasto in catalogo, malgrado l'evoluzione frenetica
dei grandangoli) e ancora oggi molto ricercato.